tipi di piastrelle

Tutti, ormai,  conoscono il gres porcellanato perché è il più utilizzato sia come pavimento che come rivestimento. Esistono, però, altri tipi di piastrelle.

I vari tipi di gres

Il gres normalmente è di spessore 9 mm, ma troviamo delle aziende che lo producono sia più spesso che più fine.

Quello più spesso solitamente può essere di 14 mm, che viene usato sempre da incollo, quando si hanno maggiori carichi di rottura (mezzi pesanti), e 20 mm che viene posato galleggiante su piedini in plastica (utilizzato nei terrazzi).

Anche quello più fine ha  due spessori: il 6 mm e il 3 mm, entrambi vengono utilizzati sia da pavimento che da rivestimento, soprattutto nelle ristrutturazioni comportando un minor spessore.

Un’ulteriore precisazione su quello che in gergo si chiama “tutta massa” ovvero impasto colorato: sicuramente è un valore aggiunto del materiale, ma in caso di sbeccatura solo una grafica di colore omogeneo non evidenzierà il difetto.

Inoltre, in caso che voi scegliate un colore grigio chiaro, l’impasto non colorato andrà benissimo poiché nasce di quel colore.

La piastrella in monocottura, bicottura e klinker

Ora passiamo al precursore del gres porcellanato attuale, ovvero la monocottura che attualmente non é più utilizzata, ma dal 1970 al 1990 era  la regina del settore.

Molto simile come lavorazione alle piastrelle attuali, se non che lo smalto e il supporto venivano cotti insieme, non dando però i risultati grafici del sistema moderno.

Altro materiale simile al gres è il klinker, utilizzato molto negli anni 90, che si differenzia poiché è prodotto con una miscela non atomizzata e quindi umida, a cui viene aggiunta dell’argilla cotta.

Questo aumenta il rischio di microporosità e piccole bolle all’interno dell’impasto rendendo il materiale non perfettamente ingelivo.

Questo è stato uno dei motivi per cui è stato abbandonato.

La bicottura, invece, é una piastrella utilizzata molto negli anni 60, ma che ora si utilizza solo più per i rivestimenti.

La metodologia di produzione cambia poiché viene cotta due volte, prima il  solo il supporto e poi esso con lo smalto.

Questa doppia cottura dona ai colori una lucentezza molto bella, ma aumenta la fragilità della piastrella e la rende geliva e quindi, come già detto, può essere utilizzata solo per i rivestimenti di piccola dimensione.

Un’ altra tipologia di piastrella da rivestimento è la pasta bianca, molto simile alla bicottura, ma al suo interno vengono inseriti più ossidi di titanio che la rendono qualitativamente migliore.

Rispetto al gres porcellanato ha sicuramente molti vantaggi, come ad esempio la facilità di lavorazione che permette di creare particolari effetti 3d o la maggior facilità con cui viene forata e quindi utilizzata per la posa degli elementi di arredo bagno.